19 Monografia ASOIM – Gli Atlanti ornitologici in lingua italiana (Seconda edizione – Digitale)

Gli Atlanti ornitologici in lingua italiana A cura di Maurizio Fraissinet. Monografia n. 19 – ASOIM Progetto grafico Claudio Labriola Citazione dell’opera: Fraissinet M., 2021 – Gli Atlanti ornitologici in lingua italiana. Monografia n. 19 dell’ASOIM – Edizione digitale (www.asoim.org)
Nuova check-list della Campania aggiornata al 31 dicembre 2021

Sul Bollettino della Società dei Naturalisti in Napoli – BORNH – Maurizio Fraissinet e Alessio Usai, soci ASOIM, hanno pubblicato la nuova check-list della Campania aggiornata al 31 dicembre 2021. È stato un lavoro lungo e scrupoloso durato un anno intero. Ne è valsa la pena perché ora abbiamo uno strumento tecnico aggiornato fondamentale per chi pratica l’ornitologia nella nostra Regione, ma anche per chi deve operare nel campo della conservazione della natura. Il testo è in lingua inglese sia perché richiesto dalle norme per gli Autori della rivista, sia per dare un respiro più ampio alla diffusione della conoscenza dell’avifauna campana. Un lavoro del genere è anche la testimonianza della crescita del movimento ornitologico campano. Senza le tante segnalazioni, le foto, le escursioni dei tanti appassionati che ormai perlustrano ogni angolo della Campania non si sarebbe potuta elaborare questa lista. Un grazie sentito quindi gli Autori si sentono di farlo a tutti coloro che condividono i dati e le foto per far crescere la conoscenza e la consapevolezza del patrimonio avifaunistico campano. Il file in formato pdf è scaricabile dalla pagina FB di BORNH
18 Monografia ASOIM – Ciconiformi, Suliformi e Pelecaniformi della Campania

È stata pubblicata la Monografia n.18 dell’ASOIM. Si intitola “Ciconiformi, Suliformi e Pelecaniformi della Campania”, con sottotitolo “Cicogne, Sula, Cormorani, Ibis e Aironi della Campania”. È curata da Maurizio Fraissinet, ma con i suoi 28 autori può essere considerata un’opera corale per chi, come noi dell’ASOIM, crede che l’ornitologia si debba fondare anche sulla partecipazione e il coinvolgimento. Solo così si possono ottenere i risultati ai quali l’ASOIM ormai ci ha abituati. 18 monografie pubblicate dal 1989 ad oggi rappresentano infatti un patrimonio culturale costruito nel tempo e che ha portato anche alla crescita della partecipazione di sempre più persone, opportunamente formate, alla raccolta dei dati in campo. Se a questo si aggiunge che i libri sono decisamente belli e molto curati, oltre che sotto l’aspetto scientifico anche per la parte grafica, si comprende che l’ASOIM abbia realizzato e stia portando avanti uno dei progetti di ricerca e divulgazione scientifica più interessanti a livello europeo. Il libro Sulle Cicogne, la Sula, i Cormorani, gli Ibis e gli Aironi della Campania, di 117 pagine e con numerose foto a colori, riporta i dati relativi ad una ventina di specie, incluso le accidentali. Per 17 di queste, quelle cioè nidificanti e/o svernanti, si riporta un ampio testo con tutto quanto è noto in Campania per ciascuna specie. I testi sono affiancati dalle mappe distributive delle specie nidificanti, applicando il metodo dell’atlante ornitologico, e i grafici con gli andamenti per il periodo invernale e riproduttivo. Per le specie svernanti di cui si dispone di un numero sufficiente di dati è stata calcolata anche la periodicità delle oscillazioni nel numero di esemplari delle popolazioni. Un’analisi che fino ad ora pochi hanno fatto nel nostro paese. Capitoli sulla sistematica dei gruppi tassonomici trattati, sulle zone umide della Regione e sui dati noti per le specie accidentali e aufughe riscontrate negli anni in Campania completano l’opera. La prefazione è stata curata da Lucio Bordignon, ornitologo, dal Prof. Stefano Mazzoleni, Direttore del Museo delle Scienze Agrarie di Portici, e dalla dottoressa Rosa Marmo, dirigente della Unità Operativa della Regione Campania sulla Gestione delle risorse naturali protette, la Tutela e salvaguardia dell’habitat marino e costiero, sui Parchi e riserve naturali. Il Patrocinio del Museo delle Scienze Agrarie di Portici, del Wildlife Research Unit e del Dipartimento di Agraria dell’Università Federico II di Napoli elevano il prestigio dell’opera, così come il contributo della Regione Campania, che da tempo sostiene le pubblicazioni dell’ASOIM, e che dimostra in tal modo anche quanto la collana delle monografie ASOIM sia considerata importante per la divulgazione e la conoscenza del patrimonio naturalistico della Campania. Per avere una copia scrivere a info@asoim.org
BIOFORPOLIS- E’ STATO PUBBLICATO L’OPUSCOLO SULLA FAUNA DELLA RISERVA STATALE "TIRONE ALTO VESUVIO"

Bio.For.Polis non si ferma, anche se il progetto è ormai formalmente concluso. E’ stato appena pubblicato l’opuscolo sulla fauna della Riserva Statale “Tirone Alto Vesuvio”, focus del progetto, come la Riserva di Castel Volturno. Il lavoro riporta i risultati dei tre anni di censimento dell’avifauna e della teriofauna, effettuata con i transetti e con il foto-video trappolaggio. L’opuscolo viene distribuito gratuitamente. In foto i due opuscoli realizzati.
17 Monografia ASOIM – Terzo Atlante degli Uccelli Nidificanti e Svernanti nella città di Napoli

Eccolo! Il volume contenente i dati del terzo Atlante degli Uccelli Nidificanti e Svernanti nella città di Napoli (2014 – 2019) è stato pubblicato. Un volume di 387 pagine, riccamente illustrato, che arricchisce la collana di monografie dell’ASOIM (Associazione Studi Ornitologici Italia Meridionale), giunta alla 17° opera. Anche questo libro, come gli altri della collana, si caratterizza per una notevole veste grafica. I primi capitoli descrivono la natura presente nella città partenopea, le tipologie ambientali riscontrate, i metodi utilizzati, si passa poi alla trattazione delle 64 specie nidificanti e 80 specie svernanti, per poi concludersi con l’analisi dei risultati, un’analisi di particolare interesse per chi studia l’ornitologia urbana considerando che con quest’ultimo Atlante urbano per Napoli si dispone di un monitoraggio dell’avifauna urbana per un periodo di 28 anni.Il progetto di ricerca sul campo ha coinvolto 57 rilevatori di 4 nazionalità diverse, realizzando quindi anche una bella esperienza di citizen science.Il volume è stato pubblicato con il contributo della Regione Campania, UOD Gestione delle risorse naturali protette, Tutela e salvaguardia dell’habitat marino e costiero, Parchi e Riserve Naturali. È stato realizzato nell’ambito di un progetto dell’ASOIM, in collaborazionecon il Dipartimento di Agraria dell’Università Federico II di Napoli, del Gruppo Wildlife Research Unit e del centro MUSA (Musei delle Scienze Agrarie) di Portici. Si avvale del patrocinio della Società dei Naturalisti in Napoli.Con quest’opera si conferma e si rafforza la leadership italiana nel settore dell’ornitologia urbana. Napoli e Cremona sono le uniche città al mondo ad avere realizzato 3 volte l’Atlante degli Uccelli Nidificanti e Svernanti, mentre Firenze è stata la prima città a realizzare 3 volte l’Atlante degli uccelli nidificanti. Un primato che premia l’impegno delle migliaia di appassionati che operano nel nostro paese. È possibile scaricare una copia in formato digitale cliccando qui sotto – Citazione dell’opera – Fraissinet M. e Capasso S. (a cura di) – Terzo Atlante degli uccelli nidificanti e svernanti nella Città di Napoli (2014-2019). Monografia n. 17 dell’ASOIM – ISBN: 978-88-904432-9-9 – Tutti i diritti riservati –
15 Monografia ASOIM – Gli Atlanti ornitologici in lingua italiana

Gli atlanti biologici sono un metodo di rappresentazione cartografica della distribuzione, rilevata in un determinato periodo, di una singola specie o di una categoria sistematica, sia essa vegetale o animale. Lo studio della distribuzione della fauna e della flora in un determinato territorio attraverso l’uso della rappresentazione cartografica, soprattutto se realizzata usando una griglia composta da quadranti di uguale superficie, e conoscendo l’arco temporale in cui è stata effettuata la raccolta standardizzata dei dati su campo, consente una interessante serie di analisi: conoscenza degli areali delle specie; possibilità di identificare aree con maggiore ricchezza di specie, biodiversità, endemismi; comprendere i motivi ecologici alla base delle distribuzioni e poterne ipotizzare le dinamiche future; monitorare e analizzare gli andamenti; comparare la distribuzione della specie con le caratteristiche geografiche ed ecologiche del territorio in cui essa è presente, ed è anche possibile, ripetendo ciclicamente le rilevazioni a distanza di tempo, appurare eventuali variazioni nelle presenze e/o nelle distribuzioni, ed ipotizzarne le cause correlandole alle variazioni apportate al territorio stesso e/o agli ecosistemi dalle attività antropiche. L’Italia è il Paese con di gran lunga la maggiore produzione di atlanti ornitologici. Una produzione di elevato valore scientifico e culturale, che rappresenta un patrimonio di conoscenze naturalistiche enorme che va custodito e ulteriormente incrementato. Il volume, quindicesima monografia dell’ASOIM, riporta tutti gli atlanti ornitologici in lingua italiana pubblicati, ultimati non pubblicati e in corso, divisi per categorie: atlanti nazionali , atlanti regionali dei nidificanti e degli svernanti, atlanti provinciali dei nidificanti e degli svernanti, atlanti urbani dei nidificanti e degli svernanti, atlanti dei nidificanti e degli svernanti nelle aree naturali protette, atlanti dei nidificanti e degli svernanti in altre tipologie territoriali che non rientrano nelle categorie precedenti. Il lavoro ha preso in considerazione tutti gli atlanti ornitologici redatti in lingua italiana e quindi anche quelli della Repubblica di San Marino e di alcuni territori della Svizzera italiana. Per ciascun atlante, là dove disponibili, vengono riportati l’immagine di copertina, alcuni riferimenti sui risultati conseguiti nella ricerca, l’elenco delle specie più frequenti. Un breve escursus storico sugli atlanti biologici in Europa e in Italia ed alcune considerazioni e comparazioni sulla produzione e i risultati conseguiti nelle varie categorie, insieme ad alcune belle foto di uccelli, completano l’opera.
MISURA DEL DECREMENTO DI LANIUS COLLURIO IN CAMPANIA IN RELAZIONE ALL’ALTITUDINE

Danila Mastronardi(1), Silvia Capasso(1) , Stefano Giustino(1) (1) A.S.O.I.M. onlus MISURA DEL DECREMENTO DI LANIUS COLLURIO IN CAMPANIA IN RELAZIONE ALL’ALTITUDINE Riassunto – Sono state analizzate la distribuzione e la consistenza della popolazione campana di Lanius collurio nei quadrienni 2000-2003 e 2009-2012, utilizzando i dati del progetto MITO2000, scegliendo solo le particelle ripetute in questi due archi temporali. E’ emerso un consistente decremento della specie a scala regionale, stimata intorno a (-52±10)%. Analizzando nel dettaglio il fenomeno, è emerso che la riduzione è funzione dell’altitudine con un tasso di decrescita del numero di coppie che diminuisce del 13% ogni 100 m di quota fino ai 750 m s.l.m. Oltre tale livello il tasso di riduzione non continua a diminuire, ma subisce un incremento che risulta però non statisticamente significativo. Il risultato ottenuto conferma l’ipotesi che la massima riduzione della specie, fino alla scomparsa in molte aree, si osserva nelle aree planiziali e costiere che hanno subito in maniera massiccia la perdita o la trasformazione del paesaggio agricolo estensivo idoneo alla riproduzione della specie. Parole chiave – Averla piccola, Lanius collurio, misura del decremento, fasce altitudinali, regione Campania. Abstract – Decrease estimation of Red-backed Shrike in Campania Region in function of altitude. We analysed the distribution and consistency of the Lanius collurio population in Campania in the 4-years periods 2000-2003 and 2009-2012, using the data of MITO2000 project (Italian breeding birds monitoring program), choosing only the grid units that have been checked in both periods. It emerged a significant decrease of the species in the region, estimated to be (-52±10)%. A detailed analysis of the phenomenon showed that the reduction is in function of altitude with a decrease rate of the couples number that lowers of 13% every 100 m of altitude up to 750 m a.s.l. Above this level the decrease rate does not continue to go down, on the contrary it increases, although this increase is not statistically relevant. The results confirm the hypothesis that the maximum reduction of the species, until the extinction in several areas, is observed in the lowland and coastal areas which have massively suffered from the loss or transformation of the extensive agricultural landscape, suitable for the reproduction of this species. Key words – Red-backed Shrike, Lanius collurio, decrease estimation, altitude, Campania region. Introduzione L’Averla piccola è specie tipica degli ambienti aperti, incolti o coltivati con presenza di siepi, cespugli, alberi sparsi e posatoi. Normalmente più diffusa tra i 100 e i 1300 m con presenze più scarse a quote superiori fino a massimo 1900-2000 m sulle Alpi (Brichetti e Fracasso 2011). E’ SPEC 3 con trend in decremento a livello globale. La popolazione europea è stimata in almeno 2,5 milioni di coppie mentre quella italiana si stima intorno alle 50.000 – 120.000 coppie (Birdlife International 2004). In buona parte dell’areale europeo ha fatto registrare un forte declino nella seconda metà del Novecento (Cramp e Perrins 1993); nel periodo 1970-1990 la specie è andata incontro a un moderato declino in Europa a cui ha fatto seguito un assestamento delle popolazioni orientali mentre quelle occidentali hanno proseguito il loro declino (Birdlife International 2004). La popolazione italiana rappresenta il 2-8% della popolazione europea (Casale e Brambilla 2009). Le analisi attuate a livello nazionale nell’ambito del progetto MITO, relative ai dati raccolti nel quinquennio 2000 – 2004 (Fornasari et al.2010), mettevano in evidenza un decremento del genere Lanius a scala nazionale, presente ma non così marcato, tuttavia, per L. collurio. Gli autori riportavano infatti che la specie, sebbene esistano evidenze di un calo generalizzato, soprattutto nelle regioni del Nord Italia, non sembrasse aver subito, negli anni dell’indagine, particolari modifiche (Campedelli e Cutini, in Fornasari et al.2010); successivamente le analisi dei dati MITO relativi al periodo 2000 – 2012 evidenziano una diminuzione moderata con una variazione media annua del -7,16% (Rete Rurale Nazionale e Lipu 2013). Brichetti e Fracasso (2011) evidenziano un decremento della popolazione italiana nell’ultimo decennio. Su scala regionale l’Atlante degli uccelli nidificanti in Campania (1983-1987) (Mastronardi,in Fraissinet e Kalby 1989) riporta la specie come ben rappresentata in tutta la fascia appenninica e anche nella fascia costiera dei Campi Flegrei e della Penisola Sorrentina. “Gli Uccelli della Campania” (Scebba 1993) la considera nidificante abbastanza comune, dal livello del mare fino a 1400 m slm, con buona diffusione nella regione. Presente nella fascia costiera (piana di Paestum, piana del Volturno, Campi Flegrei), in zone collinari interne e montane (Monti del Matese, Gelbison-Cervati). La predilezione per la fascia appenninica con massima presenza fra i 600 e gli 800 m oltre che per gli ambienti eterogenei viene messa in evidenza, inoltre, da Mastronardi et al. (1996) che tuttavia rilevano una presenza consistente dalla bassa quota fino ai 1200 m s.l.m. “L’Atlante degli uccelli nidificanti in provincia di Napoli (2007-2009)” (Mastronardi, in Fraissinet e Mastronardi 2010) riporta una leggera contrazione dell’areale riproduttivo nella provincia indagata rilevabile lungo la fascia costiera; in particolare nei Campi Flegrei risulta nidificante probabile nel comune di Pozzuoli, laddove era nidificante certa negli anni ’80; non rilevata nell’isola di Procida, a differenza di quanto emergeva nell’Atlante degli Uccelli nidificanti nella Regione Campania negli anni ’80; ancora presente nell’isola d’Ischia; la contrazione si registra anche in penisola sorrentina, che era uniformemente coperta negli anni ’80 e che, dall’atlante provinciale, mostra ampi vuoti di presenza soprattutto sulla costa e nelle propaggini distali della penisola; ancora ben rappresentata nel vesuviano e nelle aree agricole poste a nord-est del vulcano. Dal volume “L’Avifauna della Campania” emerge un progressivo abbandono di alcune aree costiere quali i Campi Flegrei, la fascia costiera domitia, alcune aree agricole del napoletano, siti di presenza storica della città partenopea (Mastronardi, in Fraissinet 2015). Tutti gli autori concordano nell’attribuire la causa del decremento ai cambiamenti avvenuti negli ultimi 50 anni, con l’affermarsi dell’agricoltura intensiva, che hanno determinato la perdita di molte caratteristiche peculiari degli habitat agricoli, con la conseguente riduzione o scomparsa degli organismi ad essi associati. E’ noto ormai che il 47% delle specie di uccelli in declino è legato agli ambienti aperti trasformati dall’uomo
14 Monografia ASOIM – Statistiche e biodiversità dell’Avifauna della Regione Campania

La 14° monografia dell’ASOIM si intitola “Statistiche e biodiversità dell’Avifauna della Regione Campania” . È interamente curata e finanziata dal nostro socio Stefano Giustino. Il volume (poco più di 100 pagine) presenta una serie di analisi statistiche basate sui dati riportati nella 12° monografia dell’Associazione, intitolata “L’Avifauna della Campania“. Un’opera, come è noto, molto ampia che ha dato spunto all’Autore per una serie di analisi e riflessioni basate su numeri e indici statistici. Il dr. Giustino è un naturalista con la passione per l’ecologia statistica. Cura su Facebook una pagina, l’unica in Italia, su tale argomento. Pagina patrocinata dall’ASOIM. Per maggiori informazioni rivolgersi direttamente all’Autore.
Censimento degli alberi monumentali di San Giorgio a Cremano

Cari Amici, l’ASOIM alcuni mesi fa (5 per l’esattezza) si è offerta di effettuare in forma gratuita il censimento degli alberi monumentali di San Giorgio a Cremano in esecuzione della L. 10 del 2014. L’Amministrazione Comunale deliberò l’affidamento e la dr.ssa Marilena Terminio (agronoma e socia dell’ASOIM) ed il sottoscritto hanno iniziato a perlustrare il territorio comunale per trovare, misurare e valutare i requisiti di monumentalità degli alberi cittadini. Grazie alla perizia e alle competenze di Marilena siamo riusciti a segnalare (compilando le apposite schede predisposte dal Corpo Forestale dello Stato) 21 casi di monumentalità tra singoli esemplari, filari e gruppi di alberi. a questi si aggiunge l’individuazione di altri 6 esemplari arborei situati in terreni privati e ai quali non siamo riusciti ad accedere. La relazione finale con i risultati (ben 183 pagine!) è stata consegnata nelle mani del Sindaco e dell’Assessore all’Ambiente del Comune di san Giorgio a Cremano che ha anche emesso un comunicato stampa che sta raccogliendo il plauso dei cittadini, restituendo ai soci che hanno effettuato il censimento la soddisfazione del lavoro ben fatto e all’ASOIM una buona e positiva visibilità. L’albero più vecchio della città è presumibilmente un esemplare di Cipresso presente nel Cimitero comunale che dovrebbe essere stato piantato agli inizi dell’800. Diversi Pini domestici dovrebbero avere tra i 150 e i 180 anni e qualcuno anche di più. Presenti anche Platani, Pini marittimi, Canfori e Lecci con i requisiti di monumentalità. Nel ringraziare ancora la nostra socia Marilena Terminio per la competenza e la professionalità, unita alla disponibilità ad impegnare il proprio tempo libero per il censimento (un altro regalo per il nostro trentesimo anniversario!), Vi saluto cordialmente. Maurizio Fraissinet
Terzo Atlante degli Uccelli Nidificanti e Svernanti nella Città di Napoli

Terminata la registrazione dei dati della seconda stagione di rilevamenti per il periodo riproduttivo del 2016 ci si è accorti di avere condotto un monitoraggio molto positivo. Sono stati registrati 2303 dati, raccolti da 30 rilevatori, 8 rilevatori hanno superato i 50 dati., 40 quadranti hanno già più di 16 specie censite. Si dispone di mappe provvisorie per 62 specie. Per 13 di queste sono stati raccolti dati quantitativi in termini assoluti, ma a fine ricerca le specie con dati quantitativi saranno probabilmente di più. Sono state registrate anche specie nuove per la città, così come si è verificato il ritrovamento di una specie che era scomparsa nella precedente edizione, pubblicata nel 2006, sebbene stiamo parlando di una sola coppia. Si delinea già il forte incremento di alcune specie rispetto alle due edizioni precedenti (Poiana, Gheppio, Colombaccio, Rondine, Gazza, Cornacchia grigia solo per fare alcuni esempi) ma su questo punto tireremo le somme ed effettueremo le dovute analisi comparative a fine ricerca. Per gli Strigiformi, in questa stagione di rilevamenti, due rilevatori (Marcello Bruschini e Marianna Savarese) hanno cominciato a verificare il metodo del playback e abbiamo avuto modo di raccogliere i primi risultati. Insomma una stagione di rilevamenti straordinaria. Non ce l’aspettavamo di queste dimensioni e abbiamo dovuto lavorare molto per l’archiviazione dei dati.