Pubblicato sulla rivista "Diversity" un articolo sulla Ghiandaia marina a livello nazionale. Per conto del gruppo CORACIAS

Il lavoro di anni di monitoraggio di Coracias garrulus in Italia, condotto dal gruppo nazionale “Coracias”, ha prodotto un interessante lavoro sulla prestigiosa rivista “Diversity”. Affluiscono anche i dati raccolti senza interruzioni in Campania dal 2012, grazie ai tanti volontari che in questo periodo si sono recati in piena estate nella bollente campagna casertana a monitorare la specie, con il coordinamento di Danila Mastronardi. Di seguito il lavoro Buona lettura.
Paper sulle preferenze ambientali di Lanius collurio nel Parco Regionale Tabburno-Camposauro

E’ stato pubblicato sul numero 95-96 di PICUS un lavoro a firma Mastronardi Danila e Esse Elio sulla distribuzione e le preferenze ambientali di Lanius collurio nel PR Taburno-Camposauro. Il lavoro in campo è stato effettuato nell’ambito del progetto “Sve(g)liamo la dormiente finanziato da Fondazione con il Sud. Gli autori hanno posto l’attenzione su questa specie in decremento a scala europea e presente nel Parco con una delle popolazioni più consistenti della Campania.
20 Monografia ASOIM – Gli Atlanti ornitologici in lingua italiana (Terza edizione – Digitale)

È disponibile la terza edizione del volume “Gli Atlanti ornitologici in lingua italiana” a cura di Maurizio Fraissinet. Riporta tutti gli Atlanti ornitologici in lingua italiana pubblicata dal 1977 al 2023. Include anche i parzialmente pubblicati, gli ultimati ma non ancora pubblicati e quelli in corso. Sono suddivisi per categorie: Nazionali, Regionali, Provinciali, Urbani, Aree Naturali Protette e Altre tipologie territoriali. In ciascuna categoria poi vengono distinti quelli relativi al periodo riproduttivo e quelli relativi allo svernamento. Per la maggior parte degli Atlanti viene riportata la copertina, il Periodo di Rilevamento, la Superficie in Km2 monitorata, il Numero dei Quadranti, la Tipologia dei Quadranti, la Lunghezza del lato del Quadrante in Km, il Numero dei Rilevatori, il Numero delle specie nidificanti, il Numero medio di specie per quadrante, il Rapporto Non Passeriformi sul Totale delle Specie x 100, il Rapporto Non Passeriformi / Passeriformi. Per una buona parte si riportano anche le specie con la maggiore frequenza di quadranti occupati. L’elenco analitico degli Atlanti è preceduto da una introduzione e da capitoli inerenti la storia del metodo di ricerca dell’Atlante biologico, e ornitologico in particolare, e l’analisi della crescita e della dimensione della realtà italiana. Nella monografia trovano spazio anche l’Atlante degli uccelli nidificanti nella Repubblica di San Marino, il terzo Atlante degli uccelli nidificanti in Svizzera e Liechtenstein e alcuni Atlanti di cantoni svizzeri pubblicati in lingua italiana. Con 203 Atlanti ornitologici pubblicati o parzialmente pubblicati l’Italia è probabilmente il paese che detiene il record mondiale degli Atlanti ornitologici. La monografia vuole quindi portare a conoscenza e valorizzare questo importante patrimonio di conoscenze a cui hanno contribuito negli anni, e continuano a farlo, diverse centinaia di studiosi e appassionati che spinti dall’amore per la natura e per la conoscenza hanno fornito un importante contributo alla conoscenza della distribuzione della biodiversità ornitica presente nel nostro paese. La terza edizione è la ventesima monografia dell’Associazione Studi Ornitologici Italia Meridionale e ne mantiene inalterata l’eleganza editoriale che caratterizza questa prestigiosa collana. La grafica anche in questo caso è curata da Claudio Labriola. Gli Atlanti ornitologici in lingua italiana A cura di Maurizio Fraissinet. Monografia n. 20 – ASOIM Progetto grafico Claudio Labriola Citazione dell’opera: Fraissinet M., 2023 – Gli Atlanti ornitologici in lingua italiana. Monografia n. 20 dell’ASOIM – Edizione digitale (www.asoim.org)
Ecco il resoconto della "Stazione di inanellamento e ricerche faunistiche Variconi e Castel Volturno" annualità 2021/2022

Anche quest’anno è disponibile il resoconto della stazione di inanellamento Variconi e Castel Volturno. Scarica il pdf! scarica il pdf
Il Nuovo Atlante degli Uccelli Nidificanti in Campania a cura dell’ASOIM

Ischia – Foto Maurizio Fraissinet Cosa è un Atlante biologico L’atlante biologico è un metodo di rappresentazione cartografica della distribuzione, rilevata in un determinato periodo, di una singola specie o di una categoria sistematica, sia essa vegetale o animale (Fraissinet, 1995). Lo studio della distribuzione della fauna e della flora in un determinato territorio attraverso l’uso della rappresentazione cartografica, soprattutto se realizzata usando una griglia composta da quadranti di uguale superficie, e conoscendo l’arco temporale in cui è stata effettuata la raccolta standardizzata dei dati su campo, consente una interessante serie di analisi: conoscenza degli areali delle specie; possibilità di identificare aree con maggiore ricchezza di specie, biodiversità, endemismi; comprendere i motivi ecologici alla base delle distribuzioni e poterne ipotizzare le dinamiche future; monitorare e analizzare gli andamenti; comparare la distribuzione della specie con le caratteristiche geografiche ed ecologiche del territorio in cui essa è presente. È anche possibile, ripetendo ciclicamente le rilevazioni a distanza di tempo, appurare eventuali variazioni nelle presenze e/o nelle distribuzioni, ed ipotizzarne le cause correlandole alle variazioni apportate al territorio stesso e/o agli ecosistemi dalle attività antropiche (Fraissinet, 1995; Gibbons et al., 2007). Il metodo di campionamento e l’utilizzo di una griglia geometricamente precisa consentono anche elaborazioni ed analisi statistiche sulle distribuzioni. L’atlante biologico rappresenta quindi una buona metodologia di ricerca per contribuire alla conoscenza delle distribuzioni animali e vegetali, delle modalità e dei tempi con i quali le specie occupano nuovi areali, nonché delle variazioni nella composizione in specie delle comunità biologiche in funzione dei cambiamenti che subisce il territorio, il clima, ecc. È quindi anche uno strumento di grande efficacia per valutare i processi di pianificazione territoriale impostati su di una corretta conoscenza degli ecosistemi, le politiche di conservazione della natura, la “misurazione” delle condizioni ecologiche e naturali di un territorio mediante indicatori ambientali. Le conoscenze acquisite, infatti, consentono di operare, ad una determinata scala territoriale, una corretta pianificazione del territorio attenta alla conservazione della natura, evitando o mitigando gli impatti ambientali. L’atlante biologico fornisce anche la possibilità, con la ripetizione del progetto in periodi successivi e mantenendo inalterati i metodi, di effettuare confronti a distanza di tempo sulla situazione territoriale. La possibilità di confrontare ad intervalli temporali le distribuzioni faunistiche e floristiche, nonché i valori di densità e gli indici di comunità se rilevati, consente la comprensione delle cause ecologiche e antropiche in grado di alterare, modificare, indirizzare la distribuzione, ma anche la comparsa o la scomparsa, delle singole specie sul territorio o degli equilibri dinamici all’interno delle comunità. Gabbiano Corso – Foto Silvia Fraissinet Gli Atlanti ornitologici Il primo Atlante biologico ad essere pubblicato è stato un atlante ornitologico, sebbene limitato ad una trentina di specie e ad una griglia cartografica costituita da quadranti di 25 chilometri di lato. Lo pubblicò Norris nel 1960 su Bird Study (Norris, 1960). Pochi anni dopo fu pubblicato, sempre nel Regno Unito, l’Atlante delle piante in Gran Bretagna e in Irlanda (Perring & Walters, 1962). Da allora sono stati prodotti nel mondo numerosissimi atlanti su diversi taxa vegetali e animali. Tra questi ultimi la categoria sistematica più studiata è quella degli Uccelli. Gibbons e collaboratori nel 2007 contarono 411 atlanti ornitologici pubblicati in 50 paesi di tutto il mondo (Gibbons et al., 2007). Il motivo di ciò si spiega con la facilità di osservazione e semplicità di riconoscimento, in modo da poter coinvolgere anche gli appassionati di bird-watching e i cosiddetti ”citizen science”, e l’elevata sensibilità alle modificazioni dell’ambiente delle specie di questa classe animale, tanto che gli Uccelli sono comunemente considerati ottimi indicatori biologici. L’Italia è il paese che ha pubblicato finora il maggior numero di atlanti ornitologici: 171 atlanti pubblicati o parzialmente pubblicati al 2016 (Fraissinet, 2017; 2021). In particolare, il nostro paese si distingue per un elevato numero di atlanti locali: regionali, provinciali, urbani, aree naturali protette, territori a valenza geografica. Il nuovo Atlante degli uccelli nidificanti in Campania Il primo Atlante degli uccelli nidificanti in Campania, pubblicato nel 1989, si riferisce al periodo 1983 – 1987 ed è stato il terzo atlante regionale ad essere pubblicato in Italia (Fraissinet e Kalby, 1989). Successivamente, nel 1999, è stato pubblicato anche l’Atlante degli uccelli svernanti in Campania, riferito al periodo compreso tra la stagione invernale 1989/90 e la stagione invernale 1994/1995 (Milone, 1999). Il primo Atlante degli uccelli nidificanti in Campania. Monografia n.1 dell’ASOIM.Copertina di Antonio Lubrano Lavadera Atlante degli Uccelli svernanti in CampaniaMonografia n.6 dell’ASOIM.Copertina di Domenico Fulgione A distanza di 33 anni dal primo Atlante degli uccelli nidificanti si rende necessario e non più prorogabile ripetere la ricerca e realizzare quindi un nuovo Atlante degli uccelli nidificanti in Campania. A tal fine l’ASOIM ha condotto uno studio preliminare di fattibilità per verificare la sussistenza delle condizioni per poterlo organizzare. Avuto un riscontro positivo ha deciso quindi di avviare il progetto dalla stagione riproduttiva del 2022, prevedendo una durata di cinque anni. Logo del progetto Organizzazione e metodi È stata predisposta una griglia di 168 quadranti che sarà utilizzata per la visualizzazione dei dati (Fig.1). Fig. 1 – Griglia di quadranti UTM di 1 KM di lato sovrapposta al territorio della Regione Campania Ciascun quadrante ha un codice alfanumerico: B6, C4, E9, P10, ecc. Per l’individuazione dei singoli quadranti è stato predisposto un file .KML della griglia che, mediante il software Google Earth, consente di venire immediatamente a conoscenza di quale sia il quadrante in cui si sono effettuate le osservazioni, al fine di indicarlo correttamente nelle schede. Per poter aprire la griglia .KML non è necessario aver scaricato sul proprio dispositivo Google Earth. È sufficiente scaricare il file della griglia (“Griglia Atlante Regionale ASOIM (Scarica la Griglia)”), andare sul sito web Google Earth web e seguire le istruzioni riportate nel foglio (Istruzioni) Nelle schede è preferibile indicare le coordinate delle osservazioni nei formati “gradi decimali”, oppure “gradi, minuti, secondi”. Per es. le coordinate della sede ASOIM (sita in via Cavalli di Bronzo 95, San Giorgio a Cremano) sono: 40.828574°N-14.341008°E oppure 40°49’42″N-14°20’27″E. Se non sapete come trovare le coordinate su
Risultati dei censimenti invernali degli uccelli acquatici svernanti in Campania – 3-23 gennaio 2022

Il Racconto Maurizio Fraissinet Il Censimento delle popolazioni di uccelli acquatici svernanti, che si svolge contemporaneamente in 143 paesi, è l’attività annuale di monitoraggio finalizzata a stimare la consistenza delle popolazioni di uccelli che sostano nei corpi idrici di maggior importanza. L’attività si inserisce all’interno del progetto internazionale IWC (International Waterbird Census). Questi censimenti consentono di documentare le variazioni annuali della consistenza delle popolazioni di numerose specie, evidenziandone le variazioni nel tempo, per poter elaborare corrette strategie di conservazione e gestione dell’avifauna acquatica. Da 16 anni per l’intero territorio regionale e da 19 anni per la sola provincia di Caserta, l’ASOIM opera tali censimenti in diverse zone umide della Campania. Da alcuni anni vengono svolti anche in collaborazione con il nodo campano di EBN Italia. Nel gennaio 2022, e più precisamente nel periodo compreso tra il 3 e il 23 gennaio sono state effettuate 81 spedizioni, che hanno coinvolto 37 partecipanti, che hanno visitato 61 località, censendo 25430 uccelli acquatici appartenenti a 65 specie. In questo contesto, poi, domenica 9 gennaio è stata organizzata la “contemporanea”: 32 appassionati hanno visitato, nella sola giornata di domenica, 35 località campane, censendo 54 specie, per un conteggio contemporaneo finalizzato ad evitare doppi conteggi di animali in spostamento da una zona umida ad un’altra. Già i numeri, da soli, riescono a dare l’idea dell’ampiezza e dell’importanza di quanto sia stato fatto in questi giorni. Un lavoro enorme, un impegno notevole, un coordinamento perfetto e una dedizione da parte di tutti i soci che lascia davvero strabiliati. Un’impresa ancora più degna di nota se si considerano i tanti rimasti a casa in quarantena da COVID-19. Ma i numeri non possono dire dei tanti aspetti umani che ci sono dietro questa splendida iniziativa scientifica che ripetiamo ogni anno. Iniziamo a parlarne a dicembre quando, come soci ASOIM, ci incontriamo prima delle feste natalizie per scambiarci gli auguri e per organizzarci per gennaio. Si stabilisce la data della contemporanea, si assegnano le località ai capisquadra (ornitologi esperti dotati di cannocchiale, uno strumento indispensabile per i conteggi) e si aspetta che le feste passino presto per poter iniziare. Nel frattempo vanno formandosi le squadre. I soci si iscrivono a quella e o a quell’altra squadra e ci si organizza per i posti auto a disposizione. Finalmente arriva l’alba del primo giorno di censimenti e si parte. A quel punto è tutto un intreccio di mail e messaggi su cosa si è osservato, su commenti e confronti con quanto si era visto negli anni precedenti, sulle previsioni meteorologiche. Cominciano ad apparire bellissime foto di uccelli osservati e contati. Ma è in campo che accadono le cose più belle: il freddo pungente, i colori dell’alba, quelli degli uccelli posati sull’acqua, l’osservazione di una specie rara o semplicemente l’involo di una poiana posata su di un prato a pochi passi da te, o l’arrivo lento ma possente ed elegante di un airone cenerino che chissà da dove viene ma, chissà perché, si viene a posare a pochi metri da te e tu cominci a scattare foto a più non posso. Capita che mentre stai contando 200, 300, 400 folaghe il cannocchiale inquadri la sagoma di un altro uccello: ti accorgi che non è una folaga. Torni indietro e punti l’obiettivo e metti a fuoco. Si è lei, una moretta tabaccata! E allora tutti a guardare verso di lei e poi a commentare sul sesso, i colori, a valutare quanto se ne stanno vedendo quest’anno. Parte il messaggio per gli altri impegnati altrove e segnali l’osservazione. Non passa molto che ti arrivano altri messaggi: due anche qui, qui niente, qui solo folaghe, e così via Capitano poi gli incontri. Si era concordato che una squadra partisse da nord e un’altra da sud e poi si ci si incontrasse in un determinato punto. È un momento bellissimo. “Cosa hai visto?” “Quante alzavole hai contato?” “Noi finora pochi svassi maggiori ma tanti tuffetti.” E poi ci sono gli sfottò. “Ragazzi ho appena finito di contare 1363 alzavole” e giù i messaggi di risposta “esagerato!”, “ma sei sicuro? Ricontale per essere certo di non aver sbagliato”. E poi il tramonto, l’arrivo dei cormorani al dormitorio, ma anche la stanchezza, il freddo che comincia a fiaccare le nostre resistenze. L’ultimo cormorano che arriva al dormitorio quando ormi è quasi buio rappresenta il segnale per dire basta e andare, tutti insieme, a bere una tanto desiderata cioccolata calda. Ed è davanti alla tazza calda che cominciano i commenti: “l’anno scorso c’erano più folaghe”, “quest’anno le alzavole hanno fatto il pieno”, “ma che ci facevano quei due combattenti alle Soglitelle” “Avete visto, Alessio ha contato 57 gabbiani corsi”, “fammi vedere com’è venuto in foto l’airone cenerino”. Tutti ci credono e nessuno vuole mancare, anche chi quest’anno è stato impedito da vicende familiari, ma lo stesso ha trovato il tempo per andare a contare i cormorani nel tratto di costa sotto casa (grande Geppino!), chi ha deciso di riprendere a uscire per la prima volta dopo l’operazione proprio in occasione dei censimenti (grande Stefano! e grande Marcello che ci sei riuscito!). E quelli che sono in quarantena e non vedono l’ora di avere il tampone negativo per aggregarsi (ce l’hai fatta Patrizia!). E il rivedersi dopo giusto un anno con coloro che ci aprono i cancelli delle zone chiuse al pubblico e ci chiedono come sta andando quest’anno, e aspettano che poi gli inviamo la check-list di cosa abbiamo visto (Ciao Mario e ciao Remigio). Dietro quei numeri così importanti c’è tanta umanità, c’è tanta passione, c’è tanto amore per la natura, c’è gente bella che si gode la bellezza della vita su questo Pianeta. I partecipanti all’edizione 2022: Beatrice Bigu, Marcello Bruschini, Annamaria Cafieri, Mario Caniglia, Paolo Caruso, Paola Conti, Marco D’Errico, Angela De Laurentis, Anna Digilio, Giuseppe Di Martino, Lucio Dinacci, Bruno Dovere, Diego Errico, Elio Esse, Giuseppe Farace, Maurizio Fraissinet, Silvana Grimaldi, Claudio Labriola, Rossella Lanzieri, Patrizia Loffredo, Armando Maglio, Vincenzo Mancini, Danila Mastronardi, Lucia Migliaccio, Alessandro Motta, Luca Nelisio, Gianluca Nunziata Rega, Giuseppe Pesapane,
Un commento del Presidente dell’ASOIM sul nuovo Atlante degli uccelli nidificanti in Europa

Keller V., Herrando S., Voriisek P., Franch M., Kipson M., Milanesi P., Martì D., Anton M., Klvanova A., Kalyakin M.V., Bauer H.G. & Foppen R.P.B., 2020 – European Breeding Bird Atlas 2: Distribution, Abundance and Change. European Bird Census Council & Lynx Edicions. Barcelona Qualcuno l’ha definita un’opera monumentale, e ha ragione perché la definizione rende bene l’idea. Siamo di fronte ad una grande opera, di notevole importanza per l’ornitologia continentale e non solo. Un’opera grande anche per le dimensioni con sui si presenta: 5 chilogrammi di peso, 968 pagine. 46 gli artisti che hanno realizzato i disegni delle singole specie e 348 gli autori dei singoli testi. Un’opera grande anche per la vastità dell’area coperta dalle indagini di campo: 11.075.000 Km2, un’area molto più ampia rispetto al primo Atlante europeo. Questa volta, con uno sforzo davvero notevole, si è riusciti a indagare anche i territori della Turchia e della Russia europea fino alla catena degli Urali e si sono potuti indagare meglio i territori dei Balcani. Questo Atlante in pratica copre l’intero continente europeo dalle Azzorre agli Urali. Il numero dei rilevatori impegnati sul campo è stato di 120.000 e 5.303 i quadranti UTM di 50 Km di lato. Per 222 quadranti UTM di 10 Km di lato, relativamente ad alcune specie comuni, si è provveduto ad un’analisi più approfondita, ricavando anche dati quantitativi e di densità. Il periodo dei rilevamenti in campo è stato compreso tra il 2013 e il 2017 ed ha portato alla individuazione di 596 specie, di cui 539 autoctone e 57 alloctone. 40 specie possono essere considerate endemiche del continente europeo e altre 59 vicine all’endemismo essendo concentrate quasi del tutto nel nostro continente. Per 556 specie il testo è accompagnato da disegni e alcune mappe. Queste, in particolare, riportano la distribuzione con riferimento anche all’abbondanza usando pallini di diverso diametro in funzione delle classi di popolazione su scala logaritmica in base 10 (1- 9, 10 – 99, 100 – 999, e così via), la distribuzione con pallini di diverso colore per indicare la nidificazione certa, probabile e possibile, il modello di probabilità della presenza della specie, le variazioni tra primo e secondo Atlante. Va detto che la mappa che riporta i pallini riferiti alle nidificazioni certe, probabili e possibili non ha una buona risoluzione grafica e risulta difficile distinguere i colori adottati. Ballerina bianca, Cuculo, Rondine, Cinciallegra ed alcune specie di corvidi sono le specie a più ampia distribuzione con più dell’85% dei quadranti occupati. Sono più del 50% invece le specie presenti in meno del 10% dei quadranti. Rispetto al primo Atlante, che copre il periodo 1985 – 1988, non sono state più riscontrate Strolaga beccogiallo, Quaglia tridattila, Gabbiano d’Islanda, Storno del Ruppel e Zigolo golarossa che però già nel primo Atlante risultavano presenti in maniera marginale e non con certezza di nidificazione. È comparsa invece una nuova specie, il Rondone indiano, che ha cominciato a colonizzare la penisola iberica. Sempre nell’ambito del confronto tra i due Atlanti si nota un decremento territoriale delle specie legate agli ambienti agricoli e agli spazi aperti e una espansione, invece, delle specie legate al biotopo delle foreste temperate. Aumenta altresì il numero medio di specie nei quadranti del Nord Europa in conseguenza del cambiamento climatico. A tale proposito sono molto interessanti le mappe che riportano per ciascun quadrante, con diversi colori, le estinzioni e le colonizzazioni nel confronto tra i due Atlanti: è netta l’immagine della colonizzazione dei quadranti nord europei da parte di specie che solo alcuni decenni fa si mantenevano al di sotto di determinate latitudini. Le mappe di Quaglia e Verzellino sono tra le più significative. Confortante poi la constatazione dell’espansione delle specie incluse nelle liste di protezione dell’Unione Europea, a dimostrazione della efficacia delle politiche di conservazione adottate a livello continentale. Mostrano un calo decisamente preoccupante invece l’Ortolano, la Tortora selvatica e l’Otarda, al punto che si dovranno trovare in tempi rapidi misure di protezione efficaci. Molto interessante il capitolo “Species and habitats” a pagina 48. In esso viene analizzata la ricchezza di specie nei vari biotopi individuati nel continente, di come questa varia in funzione dell’habitat e quali tendenze siano state osservate. Un’opera notevole, fondamentale, che rappresenterà il punto di riferimento per l’ornitologia europea nei prossimi anni. Non mancano elementi di criticità, anche se perdonabili dinanzi all’importanza dell’opera. Della difficoltà grafica di un tipo di mappa abbiamo già detto. Mancano i capitoli iniziali, presenti invece nel precedente Atlante, in cui vengono presentati in varie lingue europee e in maniera sintetica i metodi e i risultati dell’Atlante. Ci rendiamo conto che la dimensione del volume è risultata talmente grande da rendere praticamente impossibile l’aggiunta di altre decine di pagine. Si sarebbe potuto però realizzare un link su di un sito web in cui i lettori delle varie lingue presenti nel continente, collegandosi, avrebbero potuto trovare un ampio riassunto nella loro lingua. Ciò allo scopo di favorire quanto più possibile la diffusione della conoscenza dei dati acquisiti e dei metodi impiegati. Lo stesso dicasi per i nomi delle singole specie. Sono solo in latino e in inglese. Ancora una volta il riportare i nomi nelle varie lingue, magari anche tramite il link di cui sopra, sarebbe stato molto utile per allargare le conoscenze sulla nomenclatura in altre lingue, e anche per porre un freno ad una eccessiva egemonia anglofona che rischia di omologare eccessivamente la nomenclatura e mortificare la biodiversità linguistica dei nomi delle tante specie. Per quanto riguarda il nostro paese c’è da notare che solo uno dei nostri bravissimi disegnatori naturalistici è stato coinvolto nell’opera e che si sia fortemente decimata la pattuglia degli autori italiani. Si è passati dai 21 autori dell’Atlante precedente ai 2 (se non abbiamo contato male) di quest’ultimo. Una riduzione che non si riesce a comprendere in considerazione anche della forte crescita dell’ornitologia italiana nel suo complesso, soprattutto nel campo degli atlanti ornitologici, al punto che l’Italia può essere considerata uno dei paesi leader mondiali per alcuni tipi di Atlanti. Per quello che riguarda
Resoconto dell’attività della "STAZIONE DI INANELLAMENTO E RICERCHE FAUNISTICHE VARICONI E CASTEL VOLTURNO”

La “Stazione di inanellamento e ricerche faunistiche Variconi e Castel Volturno” è giunta alla fine del secondo semestre di attività. Siamo cresciuti di numero, abbiamo operato con costanza, nonostante l’assenza dei capanni, abbiamo stipulato accordi con il CRIUV. Vogliamo pubblicare qui il resoconto fornendo qualche risultato, nell’attesa di raccogliere più dati per un lavoro scientifico. Clicca qui per aprire il documento
Lissotriton vulgaris meridionalis nella Riserva di Castel Volturno

La sottospecie meridionalis del Lissotriton vulgaris è un endemismo italiano che vede nella Campania il suo limite meridionale. È classificato “prossimo alla minaccia” a livello nazionale e “minacciato in modo critico” a livello regionale. Durante il progetto BIO.FOR.POLIS, nell’ambito dei censimenti faunistici effettuati da ASOIM e LUTRIA, la specie è stata trovata nella piccola area umida presente nella RNS di Castel Volturno. Il ritrovamento è importante data la rarità di osservazioni nella nostra Regione. Download pubblicazione PDF: New record of Lissotriton vulgaris meridionalis (Boulenger, 1882) at the southernmost edge of its distribution in Italy – Romina Fusillo, Elio Esse, Manlio Marcelli, Danila Mastronardi, and Ilaria Bernabò
Le Monografie dell’ASOIM – Associazione Studi Ornitologici Italia Meridionale

a cura di Maurizio Fraissinet La collana delle Monografie dell’ASOIM rappresenta una delle più interessanti produzioni editoriali in ambito ornitologico del continente europeo. I 20 volumi pubblicati dal 1989 al 2025 rappresentano un patrimonio di conoscenze ornitologiche e naturalistiche di grande interesse per la Regione Campania per l’Italia più in generale. Un contributo scientifico enorme che viene anche presentato con una ricercatissima grafica editoriale, che le rende anche di gradevole lettura. Spaziano su diversi campi avendo riguardato atlanti ornitologici a diversa scala, vari taxa della classe degli Uccelli, atti di convegni, Lista Rossa, singole specie ornitiche di grande valore naturalistico. Di seguito le presentiamo una ad una. Prima però desideriamo ringraziare le tantissime persone che, negli anni, hanno permesso di realizzare questa produzione così prestigiosa. Alcune di queste purtroppo ci hanno anche lasciato nel corso del tempo. Un ringraziamento ai tanti ornitologi e fotografi naturalisti che hanno fornito in maniera disinteressata il loro tempo e le loro competenze, gli artisti che hanno realizzato le copertine e i disegni, le istituzioni che hanno sostenuto il progetto. In primis la Regione Campania che contribuendo economicamente alla pubblicazione di 12 dei 19 volumi si è conquistata il titolo di una delle Regioni europee più impegnate nel sostegno alla editoria naturalistica, ma anche la Camera di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura di Napoli, l’Università degli Studi di Napoli Federico II, il Museo delle Scienze Agrarie di Portici, l’Amministrazione Provinciale di Napoli, il Comune di Castello Matese. Un grazie anche ai privati che sono intervenuti economicamente a sostegno di alcune pubblicazioni: Banca Popolare di Torre del Greco, Agriturismo I Fondi di Baia, Electa Napoli, Tess – Costa del Vesuvio SpA, Maurizio Fraissinet, Stefano Giustino. 1. Maurizio Fraissinet e Mario Kalby, 1989 – Atlante degli uccelli nidificanti in Campania (1983-1987). Monografia 1 dell’ASOIM Regione Campania ed., Napoli. Pp 222. Riporta i dati dell’Atlante ornitologico regionale, il terzo atlante regionale italiano in ordine di pubblicazione. Il libro contiene anche due fogli lucidi relativi alla idrografia e ad una carta altimetrica della Campania da sovrapporre alle mappe distributive degli uccelli in periodo riproduttivo. Realizzato con il contributo della Regione Campania Patrocinio dell’Assessorato all’Agricoltura, Caccia, Pesca e Foreste della Regione Campania, Università degli Studi di Napoli Dipartimento di Zoologia, Società dei Naturalisti in Napoli, WWF Italia – Delegazione Campania, LIPU – Ufficio Regionale per la Campania. Prefazioni di Ferdinando Clemente di San Luca, Bruno Massa e Virgilio Botte. Testi di Umberto Atripaldi, Paola Carrabba, Paola Conti, Gabriele de Filippo, Angela De Vita, Giuseppe Di Martino, Gennaro Esposito, Maurizio Fraissinet, Lucilla Fusco, Maria Grotta, Mario Kalby, Antonio Lubrano Lavadera, Luciano Marcello, Danila Mastronardi, Mario Milone, Rosario Notaro, Stefano Piciocchi, Sergio Scebba. Foto di Umberto Atripaldi, Raffaele D’Anselmo, Maurizio Fraissinet, Livio Genovese, Mario Kalby, Mario Lo Bianco, Stefano Piciocchi, Andrea Simoni. La copertina e le tavole in bianco e nero all’interno sono di Antonio Lubrano Lavadera. 2. Maurizio Fraissinet e Mario Milone, 1992 – Migrazione e inanellamento degli uccelli in Campania. Monografia n.2 dell’ASOIM, Regione Campania ed., Napoli. Pp. 165 Riporta i dati delle tante stazioni di inanellamento, o delle singole spedizioni, che hanno operato in Campania dalla metà degli anni ’70 al 1991. Un periodo nel quale la Campania risultava essere la prima Regione dell’Italia centro-meridionale e la quinta in ambito nazionale per numero di inanellamenti. Realizzato con il contributo della Regione Campania Assessorato Agricoltura, Caccia, Pesca e Foreste e la collaborazione del Dipartimento di Zoologia dell’Università degli Studi di Napoli. Il primo di un periodo contrassegnato da una collaborazione con la casa editrice Electa Napoli che si concluderà con la Monografia n.5. Prefazioni di Alfredo Pozzi e Gian Carlo Carrada Testi di Paola Carrabba, Gabriele de Filippo, Maurizio Fraissinet, Lucilla Fusco, Maria Grotta, Mario Kalby, Antonio Lubrano Lavadera, Mario Milone, Sergio Scebba, Dino Vitiello. Foto di Maurizio Fraissinet. Realizzazione grafica di ElectaNapoli. Copertina e tavole in bianco e nero all’interno di Antonio Lubrano Lavadera. 3. Maurizio Fraissinet, Maria Grotta M e Stefano Piciocchi, 1994 – La Lista Rossa degli Uccelli in Campania. Monografia n.3 dell’ASOIM. Electa Napoli ed., Napoli. ISBN 88 435 4782 8 Pp. 61 La prima Lista Rossa degli Uccelli della Campania. Prefazioni di Fulco Pratesi e Mario Milone Testi di Maurizio Fraissinet, Maria Grotta e Stefano Piciocchi Foto di Maurizio Fraissinet e Stefano Piciocchi. Realizzazione grafica di ElectaNapoli. Copertina e tavole in bianco e nero all’interno di Antonio Lubrano Lavadera. 4. Maurizio Fraissinet (a cura di), 1995 – Atlante degli uccelli nidificanti e svernanti nella città di Napoli. Monografia n.4 dell’ASOIM. ElectaNapoli ed., Napoli. ISBN 88 435 4822 0 Pp. 263 Il terzo atlante ornitologico degli uccelli nidificanti in ambito urbano e il secondo per gli uccelli svernanti nella storia dell’ornitologia italiana. Realizzato con il contributo della Camera di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura di Napoli e della Banca di Credito Popolare di Torre del Greco, con il patrocinio della Regione Campania e del Comune di Napoli e la collaborazione del Dipartimento di Zoologia dell’Università degli Studi Federico II di Napoli. Prefazioni di Maciej Luniak e Rakesh K. Rastogi Testi di Francesco Ausiello, Paola Carrabba, Paola Conti, Diletta Coppola, Silvana Del Gaizo, Ermanno De Pisi, Rino Esposito, Maurizio Fraissinet, Maria Grotta, Roberto Guglielmi, Fulvio Mamone Caprio, Danila Mastronardi, Mario Milone, Patrizia Mirabella, Armando Nappi, Stefano Piciocchi, Claudio E. Rusch Foto di Maurizio Fraissinet. Disegni di Roberto Guglielmi. Copertina e tavole in bianco e nero all’interno di Antonio Lubrano Lavadera. 5. Maurizio Fraissinet, Diletta Coppola, Silvana Del Gaizo, Maria Grotta e Danila Mastronardi D., 1996 – Atti del Convegno nazionale l’avifauna degli ecosistemi di origine antropica: zone umide artificiali, coltivi, aree urbane. Monografia n. 5 dell’ASOIM, Electa Napoli ed., Napoli. ISBN 88 435 5224 4 Ospita gli Atti del Convegno Nazionale “L’avifauna degli ecosistemi di origine antropica: zone umide artificiali, coltivi, aree urbane”, tenutosi a Napoli il 26 e 27 novembre 1994. Realizzato con il contributo dell’Assessorato alla Cultura della Regione Campania, con il patrocinio della Regione Campania e del Dipartimento di Zoologia dell’Università degli Studi Federico II di Napoli. Prefazione di Maurizio Fraissinet Testi di