premiazione della terza edizione del concorso fotografico Memorial Mario Milone

Il 29 novembre nella sala della biblioteca di Villa Bruno,a San Giorgio a Cremano, si è tenuta la cerimonia di premiazione del concorso fotografico intitolato alla memoria del professore Mario Milone, fondatore dell’ASOIM. Questa terza edizione è stata finanziata dall’ente Parco Nazionale del Vesuvio e ha visto la partecipazione dell’AFNI Campania e dell’Amministrazione comunale di San Giorgio a Cremano. Alla cerimonia di premiazione, svoltasi in un clima sereno, amichevole e leggero, sono intervenuti il prof. Ugo Leone, commissario del PN del Vesuvio, il prof. Domenico Fulgione, che ha tracciato un ricordo del prof. Milone molto bello e sentito, Pasquale Imperato agricoltore impegnato nella produzione e nelle tutela del Pomodorino del Piennolo del Vesuvio DOP. Era presente anche Lella, la vedova di Mario Milone. Le sessione del concorso erano tre: animali selvatici del PN del Vesuvio, che ha visto al primo posto una foto di Stiaccino di Elio Esse e al secondo posto una foto di Averla piccola di Danila Mastronardi; vegetazione e flora spontanea del PN del Vesuvio che ha visto al primo posto una foto dell’orchidea Cephalantera rubra e al secondo posto una foto di Giglio rosso, entrambe di Geppino Di Martino; paesaggi del PN del Vesuvio che ha visto la primo mosto una foto di lava a corda di Raffaele d’Agostino e la secondo una foto, intitolata “cromatismi”, sulla vegetazione che cresce sulle colate laviche, di Danila Mastronardi. L’ASOIM ringrazia tutti coloro che hanno, a vario titolo, contribuito alla riuscita della terza edizione e dà un arrivederci alla quarta edizione
il monitoraggio degli uccelli acquatici nel 2015 – resconto finale

L’Associazione Studi Ornitologici Italia Meridionale – A.S.O.I.M. onlus, anche quest’anno ha organizzato l’evento mettendo a segno ancora una volta un grande successo di partecipazione, di coinvolgimento anche delle istituzioni e di risultati ornitologici utili dal punto di vista scientifico e gestionale. 37 persone, tra ornitologi ed appassionati, coordinati dall’ASOIM, hanno visitato 43 località in tutte le province della Campania; in alcuni casi si sono recati anche più volte nella stessa località per approfondire aspetti che sembravano particolarmente interessanti, o per fotografare specie rare segnalate o avvistate senza l’apparecchiatura fotografica al seguito. Sono stati contati 22756 animali di 48 specie diverse di uccelli acquatici. Il giorno 18 gennaio si è organizzato anche un monitoraggio contemporaneo di tutte le zone umide umide della Provincia di Caserta. Nonostante il tempo non buono i rilevatori dell’ASOIM si sono recati ugualmente a fare i monitoraggi. Quest’anno i rilevamenti assumevano una significato particolare perché rappresentavano il decimo anno consecutivo per la Campania e il tredicesimo per la provincia di Caserta. I dati quindi cominciano ad avere una serie storica di una certa rilevanza e sono già al vaglio statistico del dr. Stefano Giustino, statistico dell’ASOIM, che sta analizzando gli andamenti, le preferenze ambientali, le correlazioni, ecc. Tra i dati raccolti quest’anno ci sono alcuni aspetti positivi di una certa rilevanza. E’ stato toccato il record di esemplari per un’anatra rara e minacciata: la Moretta tabaccata. Quest’anno si sono contati 44 esemplari, un numero davvero notevole per la Campania. Altri record per il decennio di rilevamenti li hanno fatti registrare la Folaga, che quest’anno ha toccato i 5592 esemplari, il Gabbiano comune con 4304 esemplari e il Cormorano con 2621 esemplari. Per questa specie, in particolare sono stati individuati anche 13 dormitori sparsi in tutte le province campane. Interessanti anche i numeri delle Sule, ben 48 quest’anno, e il dato del Falco di palude: per il terzo anno consecutivo si registrano in Campania 14 esemplari. Un dato negativo è rappresentato, invece, dal basso numero di Pavoncelle osservate. Non sono mancate le rarità. A gennaio ha sostato tra il Lago Patria e gli stagni dei Variconi un esemplare di Cigno minore, prima segnalazione per la Campania, e sul Lago Patria ha sostato a lungo una Moretta grigia, ottava segnalazione per la Campania. Interessanti, perché rare in Campania, anche le osservazioni di Orco marino, Spatola, Gabbianello e Gabbiano corso. Si conclude anche quest’anno quindi una bella esperienza scientifica, ma anche di vita, di contatto con la natura, di momenti di gioia ed emozioni vissuti con amici. Una passione che negli anni ha contagiato anche altre persone che, oggi, attendono il nostro contatto per accompagnarci in località che altrimenti non potremmo visitare o per fornire il patrocinio morale all’iniziativa. Nel primo caso dobbiamo ringraziare l’ENEL e l’Associazione Pianeta Terra per l’ospitalità e gli Enti Parco del Matese, di Roccamonfina – Foce Garigliano e delle Riserve Regionali di Costa di Licola – Foce Volturno e Lago di Falciano.
Monitoraggio degli uccelli acquatici svernanti 2015
L’Associazione Studi Ornitologici Italia Meridionale – A.S.O.I.M. onlus, anche quest’anno ha organizzato l’evento mettendo a segno ancora una volta un grande successo di partecipazione, di coinvolgimento anche delle istituzioni e di risultati ornitologici utili dal punto di vista scientifico e gestionale.37 persone, tra ornitologi ed appassionati, coordinati dall’ASOIM, hanno visitato 43 località in tutte le province della Campania; in alcuni casi si sono recati anche più volte nella stessa località per approfondire aspetti che sembravano particolarmente interessanti, o per fotografare specie rare segnalate o avvistate senza l’apparecchiatura fotografica al seguito.Sono stati contati 22756 animali di 48 specie diverse di uccelli acquatici. Il giorno 18 gennaio si è organizzato anche un monitoraggio contemporaneo di tutte le zone umide umide della Provincia di Caserta. Nonostante il tempo non buono i rilevatori dell’ASOIM si sono recati ugualmente a fare i monitoraggi.Quest’anno i rilevamenti assumevano un significato particolare perché rappresentavano il decimo anno consecutivo per la Campania e il tredicesimo per la provincia di Caserta. I dati quindi cominciano ad avere una serie storica di una certa rilevanza e sono già al vaglio statistico del dr. Stefano Giustino, statistico dell’ASOIM, che sta analizzando gli andamenti, le preferenze ambientali, le correlazioni, ecc.Tra i dati raccolti quest’anno ci sono alcuni aspetti positivi di una certa rilevanza. E’ stato toccato il record di esemplari per un’anatra rara e minacciata: la Moretta tabaccata. Quest’anno si sono contati 44 esemplari, un numero davvero notevole per la Campania. Altri record per il decennio di rilevamenti li hanno fatti registrare la Folaga, che quest’anno ha toccato i 5592 esemplari, il Gabbiano comune con 4304 esemplari e il Cormorano con 2621 esemplari. Per questa specie, in particolare sono stati individuati anche 13 dormitori sparsi in tutte le province campane. Interessanti anche i numeri delle Sule, ben 48 quest’anno, e il dato del Falco di palude: per il terzo anno consecutivo si registrano in Campania 14 esemplari. Un dato negativo è rappresentato, invece, dal basso numero di Pavoncelle osservate.Non sono mancate le rarità. A gennaio ha sostato tra il Lago Patria e gli stagni dei Variconi un esemplare di Cigno minore, prima segnalazione per la Campania, e sul Lago Patria ha sostato a lungo una Moretta grigia, ottava segnalazione per la Campania. Interessanti, perché rare in Campania, anche le osservazioni di Orco marino, Spatola, Gabbianello e Gabbiano corso.Si conclude anche quest’anno quindi una bella esperienza scientifica, ma anche di vita, di contatto con la natura, di momenti di gioia ed emozioni vissuti con amici. Una passione che negli anni ha contagiato anche altre persone che, oggi, attendono il nostro contatto per accompagnarci in località che altrimenti non potremmo visitare o per fornire il patrocinio morale all’iniziativa. Nel primo caso dobbiamo ringraziare l’ENEL e l’Associazione Pianeta Terra per l’ospitalità e gli Enti Parco del Matese, di Roccamonfina – Foce Garigliano e delle Riserve Regionali di Costa di Licola – Foce Volturno e Lago di Falciano.i dati saranno pubblicati sulla rivista Picus e una tabella con i dati definitivi sarà distribuita nella seconda metà di febbraio quando ci incontreremo in sede per una serata conviviale, nel corso della quale consegneremo anche gli attestati per la partecipazione alla contemporanea del 18 gennaio e due attestati speciali per i dieci anni di rilevamento in Campania. p.s.: di seguito i nomi di tutti i partecipanti, a cui va un grazie grande grande da parte dell’ASOIM Laura Alessio, Alessandro Balletta, Nunzio Barone, Marcello Bruschini, Camillo Campolongo, Mario Caniglia, Pasquale Cirillo, Paola Conti, Geppino Di Martino, Bruno Dovere, Antonio Esposito, Elio Esse, Carmine Ferrara Germano Ferraro, Alma Florio, Maurizio Fraissinet, Stefano Franciosi, Stefano Giustino, Silvana Grimaldi, Claudio Labriola, Guido La Marca, Sergio La Marca, Raffaele Luise, Vincenzo Mancini, Danila Mastronardi, Giulia Mendone, Mario Milella, Fabio Myricae, Gianluca Nunziata Rega, Stefano Piciocchi, Giacomo Romano, Marianna Savarese, Maurizio Simeone, Filippo Tatino, Costantino Tedeschi, Marilena Terminio, Alessio Usai
censimento in contemporanea degli uccelli acquatici svernanti nelle zone umide della provincia di caserta e al lago patria
Uno dei problemi che possono sorgere nei censimenti degli uccelli acquatici svernanti è che gli uccelli possono spostarsi da una zona umida all’altra con una certa facilità nel corso delle giornate, inducendo all’errore del doppio conteggio chi si reca in posti diversi in date diverse. Per ovviare a ciò l’ASOIM da diversi anni organizza censimenti in contemporanea nelle zone umide delle macroaree del casertano: Matese e litorale domitio in particolare.Quest’anno abbiamo voluto fare di più, abbiamo voluto censire in contemporanea tutte le zone umide casertane con in più il lago Patria, che pur essendo in provincia di Napoli è comunque molto vicino ad alcune zone umide casertane: le vasche delle Soglitelle e la foce dei Regi Lagni.E’ stata una sfida per l’Associazione perché si trattava di organizzare tante persone con percorsi studiati per avere in contemporanea più squadre in zone umide poco distanti.La data scelta è stata quella di domenica 12 gennaio e di seguito, con non poca soddisfazione e orgoglio per l’impresa riuscita, alcuni numeri che danno l’idea della mole di lavoro, dell’impegno e dei risultati conseguiti. In allegato anche il report delle osservazioni effettuate. Un mese e mezzo di lavoro per l’organizzazione dell’evento: siamo partiti ai primi di dicembre con le prime pianificazioni; 4 itinerari previsti: litorale domitio e lago di Falciano, lago Patria e Salicelle, zone umide dell’alto casertano, zone umide del Matese; 5 squadre di rilevatori; 29 persone coinvolte; 16 zone umide visitate; 2 enti pubblici coinvolti (ENEL e Ente Riserve Naturali Regionali della Provincia di Caserta); 4 associazioni coinvolte (l’ASOIM organizzatrice, Birdingcampania, Le Sentinelle dei Variconi, Associazione Pianeta Terra); 77 specie osservate; 12.296 uccelli acquatici (inclusi alcuni rapaci) osservati. Quello che le cifre non dicono ma fanno capire, è che tutto questo è stato possibile per l’adesione entusiasta di tutti i soci dell’ASOIM e di tutte le persone che sono state contattate per richieste di accesso, permessi, accompagnamenti, ecc. Ciascuna squadra era formata da almeno due ornitologi esperti con cannocchiale e diversi appassionati, molti dei quali ex corsisti dei corsi di bird-watching che organizza periodicamente l’ASOIM, ed è stata davvero una festa vedere file di bird-watchers contare insieme anatre, folaghe, aironi, o i cormorani che al tramonto vanno a dormire nel dormitorio delle Mortine.Una festa che per le squadre dell’alto casertano e del Matese si è conclusa anche con la tradizionale cioccolata calda al bar. Di seguito l’elenco dei partecipanti e l’allegato con il report. A tale proposito, rispetto ai censimenti dello scorso anno, si notano alcune conferme come il numero di Volpoche alle Soglitelle, alcuni incrementi, ad esempio per Martin pescatore e Moretta tabaccata, qualche novità, quali le Spatole, il Corriere piccolo, il Nibbio bruno, il Piviere dorato, ma, soprattutto, un calo generalizzato delle anatre, fenomeno che si potrebbe attribuire all’inverno mite che sta caratterizzando le aree geografiche di provenienza degli uccelli acquatici svernanti in Campania. Per finire, è doveroso un sentito ringraziamento a chi ci ha ospitato e ci ha agevolato nel compito e a tutti coloro che hanno partecipato in prima persona, percorrendo centinaia di chilometri, saltando il pranzo, e rincorrendo un battito di ali, ma soprattutto un’emozione. Maurizio Fraissinet Partecipanti Litorale domitio Paola ContiGermano FerraroMarianna SavareseAlessio Usai Salicelle e lago Patria Silvia CapassoMelissa De PasqualeFabio Tornatore Alto casertano Andrea AlibertiGina AvolioElio EsseAlma FlorioGuido La MarcaSergio La MarcaDanila MastronardiFederica Rispoli Matese Nunzio BaroneMarcello BruschiniMario CanigliaMartina Della CorteLucia Della ValleGeppino De MartinoMaurizio De VitaAnna DigilioSilvana GrimaldiMaurizio FraissinetGiulia MendoneEnrico MonacoAdriano NovielloMonica Noviello
censimenti degli uccelli acquatici di gennaio 2014
Cari amici, è pronto il report dei censimenti degli uccelli acquatici effettuati nel gennaio 2014 dall’ASOIM Onlus.Quest’anno ci siamo superati: abbiamo visitato 50 località. Un record assoluto nella storia dell’ornitologia campana. Mai nessuno prima di quest’anno era riuscito a compiere un tale sforzo di indagine, coinvolgendo 36 persone sul campo. L’incremento lo si deve soprattutto alla maggiore attenzione che abbiamo prestato quest’anno alle coste, riuscendo a monitorare, ad esempio, tutte le foci dal Garigliano all’Alento, ma anche alcuni tratti costieri urbani caratterizzati da acque protette da mareggiate e idonee quindi alla sosta di svassi, cormorani, oltre che gabbiani e altro.A questo risultato straordinario si affiancano altri straordinari risultati: 21506 esemplari contati, 43 specie censite, 53 visite effettuate (alcune località, come è nostro costume le rivisitiamo se ci sembra che il disturbo antropico possa essere stato eccessivo e aver inficiato il conteggio), la straordinaria esperienza della contemporanea in provincia di Caserta, il coinvolgimento di tanti nuovi appassionati, il divertimento, la passione e l’entusiasmo con cui tutti hanno aderito, sono altrettanti risultati straordinari.Sul sito web dell’ASOIM – www.asoim.org – trovate il report completo con l’elenco delle specie per ciascuna località, i totali e i partecipanti. Trovate anche una seconda tabella con i dati relativi al censimento del gennaio 2013, così potete notare le variazioni, in positivo o in negativo, rispetto allo scorso anno, ma anche alcune straordinarie conferme dei valori numerici registrati un anno fa. In fondo a questo testo trovate, invece, l’elenco delle 10 specie risultate più numerose.Ricordo che, come è costume dell’ASOIM, i dati, nel loro complesso, appartengono all’archivio dell’Associazione che li utilizza a fini scientifici e conservazionistici, mentre quelli relativi alle singole località sono di chi è materialmente andato a fare, peraltro a spese proprie, il censimento. L’utilizzo quindi va debitamente richiesto, con specifiche motivazioni, all’ASOIM e ai singoli rilevatori per ciò che concerne le singole località.Si è molto discusso dell’anomalia climatica di questo inverno, risultato particolarmente caldo, e del fatto che gli uccelli fossero di meno. Ovviamente ci si riferiva ad una impressione soggettiva. In realtà Solo analisi su serie storiche di una certa consistenza possono fornie informazioni sulle reali tendenze degli andamenti popolazionistici. L’ASOIM, con il censimento di quest’anno, è giunta al suo 8° anno consecutivo per la Campania (12° per la provincia di Caserta) di rilevamenti con metodologie standardizzate: ripetizione nelle stesse località di base, quelle cioè di importanza strategica per la sosta degli uccelli acquatici svernanti, più aggiunte di località nuove per verificarne l’idoneità o esclusione di alcune rivelatesi non idonee alla sosta di uccelli acquatici, osservazioni dagli stessi punti prefissati anno dopo anno, utilizzo di attrezzature idonee (cannocchiali), conteggio in molti casi effettuato dalle stesse persone anno dopo anno, ecc.8 anni cominciano ad essere un campionamento interessante, ancor di più i 12 anni di campionamento standardizzato per le anatre nelle zone umide casertane. Abbiamo chiesto quindi al nostro socio statistico di cominciare a fare analisi sugli andamenti utilizzando il metodo statistico del TRIM. Stanno uscendo risultati molto interessanti che presenteremo, insieme al metodo TRIM, in una prossima riunione presso la sede. A proposito delle anatre per le zone umide casertane, Vi posso anticipare che è notevole il calo che sta facendo registrare il Moriglione a partire dal 2008, mentre continua a mantenersi in crescita l’andamento del Mestolone. Ma sono solo le prime osservazioni, prive peraltro della significatività statistica che sta calcolando Stefano.Sulla scorta dei dati degli anni precedenti in ogni caso possiamo affermare che la Folaga, quest’anno, ha fatto registrare il valore massimo mai censito in precedenza. Non era diminuita quindi come ci sembrava sul campo, ma semplicemente diversamente distribuita sul territorio (ancora una volta torna la grande importanza della contemporanea fatta il 12 gennaio nelle zone umide della provincia di Caserta). Anche Fischione, Alzavola, Germano reale e Svasso maggiore che sembravano in numero inferiore rispetto agli anni precedenti sono risultati in realtà presenti con un numero superiore alla media. Questo per ribadire quanto sia importante conservare le serie storiche dei dati e continuarle nel tempo, senza interromperle.In chiusura non si può che ribadire il ringraziamento a tutti coloro che hanno permesso all’ASOIM di poter effettuare questa straordinaria operazione scientifica: ENEL, OASI WWF, ENTE RISERVE NATURALI REGIONALI DELLA PROVINCIA DI CASERTA, ASSOCIAZIONE PIANETA TERRA, ASSOCIAZIONE ALISEA ALTO TAMMARO e gli entusiasti partecipanti alle spedizioni, il cui elenco, in ordine alfabetico è riportato di seguito.Maurizio Fraissinet Andrea AlibertiGina AvolioNunzio BaroneAlessio BecucciMarcello BruschiniCamillo CampolongoMario CanigliaSilvia CapassoPaola ContiValentina Della CorteLucia Della ValleGeppino De MartinoMelissa De PasqualeMaurizio De VitaAnna DigilioElio EsseGermano FerraroAlma FlorioMaurizio FraissinetAngelo GenoveseSilvana GrimaldiRaffaele LuiseGuido La MarcaSergio La MarcaVincenzo ManciniDanila MastronardiGiulia MendoneEnrico MonacoAdriano NovielloMonica NovielloStefano PiciocchiFederica RispoliMarianna SavareseFilippo TatinoCostantino TedeschiFabio TornatoreAlessio UsaiLe 10 specie più comuni:Folaga 5153Gabbiano comune 4304Alzavola 3141Cormorano 1996Germano reale 1480Gabbiano reale 1296Pavoncella 1108Svasso maggiore 495Fischione 456Moriglione 273
XVII Convegno Italiano di Ornitologia
Poster sulle emergenze faunistiche della foresta di Rocacrainola EMERGENZE FAUNISTICHE NELLA FORESTA DEMANIALE DI “ROCCARAINOLA” (NA) Elio Esse1*, Danila Mastronardi1, Silvana Grimaldi1, Maurizio Fraissinet1, Romina Fusillo2 e Manlio Marcelli2 1-Associazione Studi Ornitologici Italia Meridionale – onlus – isolecapodimonte@libero.it 2- Lutria s.n.c. La Foresta demaniale di Roccarainola, situata in provincia di Napoli ed inclusa nel Parco del Partenio, ha un’estensione di 896 ha con un’escursione altimetrica dai 300 ai 997 m s.l.m. Le tipologie forestali che vi si rinvengono sono riconducibili a: fustaia di cerro, fustaia di faggio, castagneto, rimboschimenti a conifere. Nell’anno 2011 ha avuto luogo un’attività di ricerca finanziata dallo STAPF Napoli dell’Assessorato Agricoltura della Regione Campania avente come scopo la conoscenza della fauna della Foresta. Lo sforzo di campo è stato di complessivi 56 giorni distribuiti nell’arco delle quattro stagioni. Per i censimenti avifaunistici è stata adottata la metodologia del transetto lineare a cui si sono aggiunte le osservazioni non standardizzate. La teriofauna è stata indagata tramite foto trappole Cuddeback Capture e Foto Trap DFV, trappole MinTrap SHERMAN/1 SFA cm 5,0×6,30×16,50 e MinTrap UGGLAN in rete zincata cm 25x8x6,5/7 per la cattura non cruenta dei Micromammiferi, il ritrovamento di tracce. Rettili e Anfibi sono stati rilevati mediante osservazione diretta e il ritrovamento di tracce. L’area di studio risultava, prima della presente ricerca, poco indagata sotto il profilo faunistico e pertanto lo studio che si presenta colma una lacuna conoscitiva su un’area che, pur se di dimensioni limitate, rappresenta una delle due aree forestali relitte della provincia di Napoli. Per quanto riguarda gli Uccelli sono state contattate 74 specie. Risulta interessante segnalare le seguenti specie non riportate in lavori precedenti o la cui presenza era dubbia: Falco pecchiaiolo (Pernis apivorus) : due coppie sono state osservate ripetutamente in Foresta con atteggiamento, di una di essa, che fa protendere per la nidificazione in loco. Tortora selvatica (Streptopelia turtur): Diffusa soprattutto al limitare della foresta con i noccioleti. Succiacapre (Caprimulgus europaeus): rilevato all’ascolto dalla fine di maggio fino alla fine di luglio. Tottavilla (Lullula arborea) : confermata la sua nidificazione ritenuta solo probabile , essendo stata osservata continuativamente nei mesi di giugno e luglio nelle praterie/pietraie al disopra dei 500 m. Culbianco (Oenanthe oenanthe): coppia osservata il 26 giugno sul M. S. Cesareo. Averla capirossa (Lanius senator): due coppie sono state osservate in località M.Cesareo durante tutto il mese di giugno in un ambiente rappresentato da una pietraia e una prateria. Rigogolo (Oriolus oriolus): molto comune durante la migrazione primaverile. Rilevato sul Veccio e sul Fellino in periodo riproduttivo. Zigolo muciatto (Emberiza cia): un individuo osservato il 15/7 al Ciglio del Pedalino. Per quanto riguarda i Mammiferi sono state messe in evidenza le seguenti specie di grande rilevanza per la provincia di Napoli: Gatto selvatico (Felis silvestris): 2 soggetti in due diversi siti ed un ibrido. Era considerato estinto nel Parco del Partenio. Lupo (Canis lupus): rilevato mediante fototrappolaggio in due stazioni differenti. Rinvenute inoltre numerose fatte. La sua presenza è da mettere in relazione al gran numero di cinghiali presenti in Foresta. Martora (Martes martes) : un soggetto rilevato a Ciglio del Pedalino.
XVII Convegno Italiano di Ornitologia
Presentato il poster sulla comunità ornitica della Foresta di Roccarainola INDICI DI DIVERSITA’ E DOMINANZA DELLE COMUNITA’ ORNITICHE DELLA FORESTA DI ROCCARAINOLA (NA) Danila Mastronardi*1, Elio Esse1, Maurizio Fraissinet1, Romina Fusillo2,Silvana Grimaldi1, Manlio Marcelli2 1-Associazione Studi Ornitologici Italia Meridionale – onlus – 2- Lutria s.n.c. * danila.mastronardi@tin.it Key-words: PR del Partenio; comunità ornitica; α, β, γ diversity; tipologie ambientali. La Foresta demaniale di Roccarainola (NA) ha un’estensione di 896 ha con un’escursione altimetrica dai 300 ai 997 m s.l.m. Le tipologie forestali che vi si rinvengono sono riconducibili a: fustaia di cerro, fustaia di faggio, castagneto, rimboschimenti a conifere. L’area è stata indagata sotto il profilo faunistico nel 2011 a seguito di un’attività di ricerca finanziata dallo STAPF (Assessorato Agricoltura della Regione Campania). Lo sforzo di campo è stato di 56 giorni distribuiti nelle quattro stagioni. Per i rilievi è stata adottata la metodologia del transetto lineare. Sono stati individuati 13 transetti in diversi comprensori della Foresta, caratterizzati ciascuno da una tipologia ambientale il più possibile omogenea. L’analisi che si riporta si riferisce al periodo riproduttivo (aprile – luglio) in cui ciascun transetto è stato percorso tre volte. La caratterizzazione dell’ambiente dominante dei transetti ha condotto al seguente raggruppamento in macrocategorie: transetti n.1;4;5;6;8 e 12 – bosco misto fitto (BF); transetti 3;10 e 11- bosco misto rado (BR); transetti 2;7;9 e 13-radura boschiva (R). Gli indici di comunità sono espressi come α, β e γ diversity dove: γ diversiy = tot. specie contattate nell’area di studio; α diversity= tot.specie contattate in ciascun transetto; β diversity(turnover) =n.specie non comuni fra coppie di transetti. Sono stati calcolati indici di frequenza p i e indici di dominanza (specie in cui pi ≥0,05). Sono stati esclusi dall’elaborazione gli Irundinidi e gli Apodidi perché la loro presenza non era strettamente riferibile ai transetti. Dalla elaborazione dei dati emerge una γ diversity pari a 54 specie. L’ α diversity mostra valori più alti per i transetti 9,3 e 13 con indici pari a 28, 29 e 30,evidenziando una maggiore ricchezza di specie in R e BR. Il range di βdiversity va da un minimo di 5 a un massimo di 30 specie non comuni. Si evidenzia una bassa diversità (indici ≤10) del transetto 4 col 5, col 6, con l’8 e col 12; del 5 col 6, l’8 e il 12 e del 6 con l’8, tutti transetti che si snodano nel bosco fitto. Le differenze più significative si riscontrano nei confronti del transetto 9, tipologia R, con tutti gli altri (β diversity > 20 e in otto casi > 25) eccezion fatta per il confronto fra il 9 e il 13 (β diversity =8) anch’esso in ambiente di radura e caratterizzato, come il 9, da un’elevata ricchezza di specie. Non così netta la caratterizzazione delle comunità ornitiche dei boschi radi. Il numero di specie dominanti è 13 per BF, 9 per BR e 2 per R. Delle 13 specie dominanti nel BF, 6 sono presenti in almeno 4 siti. In BR e R solo Sylvia atricapilla e Fringilla coelebs mostrano un’ampia distribuzione a conferma della omogeneità della comunità in BF e della più elevata diversità di BR e R. I risultati portano a concludere che le radure dell’area di studio presentano una elevata ricchezza di specie e comunità ornitiche differenziate, contribuendo significativamente all’ incremento di biodiversità dell’area. Per contro la comunità ornitica dei boschi fitti risulta alquanto omogenea in tutta l’area e composta da specie selettive con elevati indici di dominanza. Intermedia la posizione dei boschi radi.
RESOCONTO SULL'ATTIVITA' RIPRODUTTIVA DELLA GHIANDAIA MARINA
Rendiconto del monitoraggio effettuato nelle stagioni riproduttive 2012 e 2013. ATTIVITA’ DI CENSIMENTO E CONTROLLO DELL’ATTIVITA’ RIPRODUTTIVA DI Coracias garrulus IN PROVINCIA DI CASERTA a cura di Danila Mastronardi Nel 2011 l’Asoim aderisce al progetto nazionale promosso da Angelo Meschini, sul censimento delle coppie riproduttive di Coracias garrulus. Il coinvolgimento dell’Asoim nasce durante il XVI CIO, in occasione della costituzione di un gruppo di lavoro nazionale con l’individuazione di coordinatori regionali. Per la Campania si propone Danila Mastronardi, vicepresidente Asoim – onlus. Il coordinatore campano coinvolge soci e simpatizzanti costituendo un gruppo di lavoro a scala regionale. La specie viene monitorata in un’ampia fascia planiziale limitrofa alla via domiziana e caratterizzata da ampi campi agricoli a seminativi percorsi da piccoli canali e filari di alberi, soprattutto eucalipti. Tutta l’area si caratterizza per l’elevato numero di ruderi abbandonati. Per motivi di protezione della specie non si entra in dettaglio dei siti di ritrovamento delle coppie. CONTATTI E COPPIE CENSITE NELLA STAGIONE RIPRODUTTIVA 2012 Contattate 4 coppie: solo per una di esse si è avuta la certezza della nidificazione con l’involo di un pullo. In uno dei siti erano presenti tre adulti. CONTATTI E COPPIE CENSITE NELLA STAGIONE RIPRODUTTIVA 2013 Dei quattro siti censiti nel 2012 solo 2 si confermano nel 2013. In uno di essi gli adulti sono nuovamente tre, come l’anno precedente e, questa volta, viene evidenziato il nido nel rudere. Nell’altro sito confermato non è stato individuato il nido, ma gli adulti sono stati contattati ad ogni nostra visita. In questo anno di monitoraggio sono stati trovati altri due siti di nidificazione certa, una nei pressi di uno dei siti non più confermati, l’altro più a nord: in entrambi i casi le coppie hanno prodotto due pulli. I pulcini nati da una delle coppie risultavano più giovani rispetto a quelli nati dall’altra coppia, evidenziando deposizioni asincrone fra le coppie. Inoltre è stata trovata un’altra coppia, ancora più a nord e distante dalle altre, ma di questa non sono stati visti né il nido né i giovani. Tutti i nidi sono situati nei ruderi . L’altezza delle cavità usate come nido varia da 3,5 m a circa 6m. UN GRAZIE A ELIO ESSE E A TUTTI I SOCI E NON SOCI ASOIM CHE HANNO PARTECIPATO!
Migrazione di Succacapre
Foce Garigliano Il giorno 12 maggio a foce Garigliano migrazione consistente di Succiacapre sul mare. Bello e insolito lo spettacolo di questi uccelli fra le onde. Tutti quelli che abbiamo potuto snervare bene erano maschi, confermando i dati bibliografici che vedono il passo dei maschi anticipato rispetto a quello delle femmine.
CORMORANI AL FUSARO
Controlliamo il dormitorio di Cormorani!! Stasera sul Fusaro per gli IWC e i conteggi di Cormorani. Di interessante una Gavina 1° inverno e una grande quantità di Svassi. Abbiamo contato ben 77 Svassi maggiori e 7 Svassi piccoli. Di STRANO nessun Tuffetto e soprattutto l’assenza di Cormorani al tramonto. Appena giunti sul posto alle ore 16,00 c’era un certo numero di Cormorani (forse una cinquantina), ma abbiamo deciso di aspettare il tramonto per contarli. Bene, al tramonto ne era rimasto uno solo. Il Fusaro non è più un dormitorio per la specie? Danila Mastronardi