giu 22, 2016 Maurizio Fraissinet News
lo scorso week end del 18 e 19 giugno abbiamo effettuato il nostro 8° Night and Day, questa volta dedicato al massiccio degli Alburni.
Vi hanno partecipato Laura Alessio, Camillo Campolongo, Sara Di Bello, Geppino Di Martino, Elio Esse, Maurizio Fraissinet, Patrizia Loffredo, Danila Mastronardi, Alessandro Motta, Ivan Pagano, Stefano Piciocchi, Carmen Russo, Filippo Tatino e il giovane, ma già molto appassionato e attento, Mattia.
La parte logistica l’ha curata la nostra socia Sara Di Bello che vive ad Aquara, un paesino degli Alburni. Ed è stata perfetta. Abbiamo dormito al rifugio Panormo, posto a 1300 metri di quota sull’omonimo pianoro, abbiamo mangiato una cena deliziosa con tre primi piatti uno più buono dell’altro, dei formaggi e degli insaccati divini, per non parlare, poi, dei peperoncini verdi arrostiti…. I gestori del rifugio, a sorpresa (ma forse c’è lo zampino di Sara!), ci hanno regalato anche i panini per il pranzo del giorno dopo (con un capocollo da “capogiro”).
Sotto il profilo ornitologico vi riporto di seguito la check-list delle specie osservate e alcune considerazioni personali, elaborate però anche con gli altri partecipanti.
In primo luogo l’aspetto ambientale. Abbiamo esplorato contesti ambientali molto selvaggi, dove spesso, a perdita d’occhio, non si intravedevano tracce della presenza umana, anche se alcune faggete sono piuttosto giovani e coetanee e alcune vasche di abbeverata sono state trattate chimicamente per pulirle, con la conseguente scomparsa delle forme di vita. Ciononostante abbiamo osservato dei tritoni italici in un’abbeverata non “trattata”.
Abbiamo visitato cerrete, faggete, boschi misti di faggio, cerro, carpino nero e acero montano, ampi ginestreti, pianori carsici, pascoli, ma anche rocce e cime di montagne (il Panormo), sponde fluviali (il Calore lucano) e torrentizie (l’Auso), oltre che i centri abitati dei paesini di Ottati, Sant’Angelo a Fasanella, Corleto Monforte e Castelcivita.
A Corleto Monforte, in particolare, Sara ci ha fatto conoscere il Museo naturalistico. Un’emozione e un’esperienza indimenticabile per tutti noi. Un Museo faunistico che per cura dei soggetti, abilità espositiva e ricchezza delle collezioni non ha eguali in Campania, e che vi suggeriamo di visitare perché merita davvero.
Di seguito la check-list e un breve commento
1. Falco pecchiaiolo
2. Nibbio bruno
3. Nibbio reale
4. Sparviere
5. Poiana
6. Falco pellegrino
7. Quaglia
8. Gabbiano reale
9. Allocco
10. Gufo comune
11. Cuculo
12. Colombaccio
13. Piccione domestico
14. Tortora dal collare
15. Tortora selvatica
16. Rondone comune
17. Rondone maggiore
18. Upupa
19. Picchio verde
20. Picchio rosso maggiore
21. Picchio rosso mezzano
22. Picchio rosso minore
23. Prispolone
24. Tottavilla
25. Ballerina gialla
26. Ballerina bianca
27. Rondine
28. Balestruccio
29. Scricciolo
30. Pettirosso
31. Usignolo
32. Codirosso spazzacamino
33. Codirosso comune
34. Saltimpalo
35. Culbianco
36. Passero solitario
37. Tordo bottaccio
38. Merlo
39. Usignolo di fiume
40. Beccamoschino
41. Fiorrancino
42. Capinera
43. Sterpazzola
44. Occhiocotto
45. Luì piccolo
46. Luì verde
47. Balia dal collare
48. Cincia bigia
49. Cincia mora
50. Cinciarella
51. Cinciallegra
52. Picchio muratore
53. Rampichino comune
54. Rampichino alpestre
55. Rigogolo
56. Averla piccola
57. Ghiandaia
58. Gazza
59. Taccola
60. Cornacchia grigia
61. Corvo imperiale
62. Passera d’Italia
63. Passera mattugia
64. Fringuello
65. Verzellino
66. Verdone
67. Cardellino
68. Fanello
69. Ciuffolotto
70. Zigolo mero
71. Zigolo muciatto
72. Strillozzo
Per il Nibbio reale si conferma la presenza di due / tre coppie stimate all’inizio del 2000 da Stefano Piciocchi e Danila Mastronardi e non più verificate successivamente.
Per il Nibbio bruno invece non c’erano segnalazioni di nidificazione, sebbene si possa ipotizzare che i vari individui osservati possano provenire dalla sottostante valle del Calore lucano e frequentare quindi gli Alburni solo per motivi trofici.
Non si conosceva la presenza del Falco pecchiaiolo sugli Alburni in periodo riproduttivo.
Molto interessante la colonia di Rondone maggiore sulla parete del Panormo. E’ una colonia nuova per la Regione e si aggiunge alle poche altre ubicate in siti naturali in Campania.
Notevole anche l’osservazione del Picchio rosso mezzano, poco conosciuto e comunque poco diffuso in Campania.
L’osservazione del Rampichino alpestre contribuisce a definire in maniera sempre più dettagliata l’areale regionale della specie.
Lo stesso dicasi per lo Zigolo muciatto.
Importantissima, infine, l’osservazione del Ciuffolotto, sia perché era da un pò che non giungevano osservazioni per questa specie, sia perché finora gli Alburni non rientravano nel suo già ristretto areale riproduttivo regionale.
fondatore dell’ASOIM e più volte Presidente, oltre che creatore di LettereAsoim. Opera nel settore delle aree naturali protette. Da ornitologo ha lavorato per dieci anni alla stazione di inanellamento dell’Isola di Vivara, dove, tra l’altro, ha studiato a lungo l’Occhiocotto. Ha coordinato, o ha prestato la sua collaborazione a molti atlanti ornitologici. Attualmente segue diverse ricerche ornitologiche, si interessa in particolare di censimenti degli uccelli acquatici e di avifauna urbana.
giu 24, 2024 0
feb 14, 2023 0
feb 28, 2022 0
mag 25, 2021 0
lug 11, 2024 0
giu 25, 2024 0
mag 16, 2024 0
mag 08, 2024 0